Potatura dell’ulivo i tre suggerimenti chiave degli esperti

Non è necessario possedere grandi distese di uliveti per chiedersi quando potare un olivo. Anche chi ne coltiva uno solo in giardino, prima o poi, si trova davanti a questa scelta, forbici in mano e tanti interrogativi. L’olivo è una pianta che non gradisce tagli improvvisati: intervenire nel periodo sbagliato può essere più dannoso che utile. La potatura non serve solo a mantenere l’albero ordinato e gradevole alla vista, ma soprattutto a garantirne la salute e la capacità di produrre olive di qualità, stagione dopo stagione.

Quando potare l’olivo?

Il momento ideale per la potatura, generalmente, è tra gennaio e marzo, quando l’albero si trova nella sua fase di riposo vegetativo. In questo periodo non compaiono nuovi germogli, la linfa scorre lentamente e le ferite si rimarginano più facilmente. È il periodo più sicuro per intervenire, ma occorre sempre considerare il clima locale: nelle zone soggette a forti gelate, soprattutto a fine inverno, è consigliabile posticipare la potatura per evitare danni dovuti al freddo.

Durante l’estate si effettua la cosiddetta potatura verde. Si tratta di interventi leggeri e selettivi, mirati a eliminare polloni e succhioni, ovvero quei rami che crescono verticalmente e sottraggono energia senza produrre frutti. Rimuoverli favorisce la circolazione dell’aria e consente alla pianta di concentrare le risorse sui rami più produttivi. Tuttavia, è importante non tardare troppo con questi tagli, per non stressare inutilmente l’albero.

La potatura in autunno è sconsigliata. In questa stagione l’olivo si prepara all’inverno e ridurre la chioma può esporlo maggiormente alle intemperie e al gelo. Inoltre, i tagli eseguiti in autunno tendono a rimarginarsi più lentamente, diventando facili punti d’ingresso per parassiti e malattie. Anche se la tentazione di sistemare la pianta prima del freddo è forte, è meglio resistere: è uno degli errori più comuni.

Come potare la pianta

Uno dei suggerimenti più preziosi, ma spesso trascurati, è quello di osservare attentamente la pianta. Ogni olivo ha le sue caratteristiche: alcuni sono vigorosi, altri più deboli, alcuni crescono all’ombra, altri al sole pieno. Prima di iniziare a tagliare, è utile valutare come si è sviluppato nell’ultimo anno: ha prodotto troppi rami? Sembra meno vigoroso? I rami fruttiferi si stanno diradando? Queste osservazioni aiutano a decidere dove intervenire.

Per le piante giovani, la potatura assume un significato diverso. Nei primi anni si parla infatti di potatura di formazione: lo scopo non è ottenere subito la produzione, ma costruire una struttura robusta e ben equilibrata per il futuro. In questa fase si selezionano i rami principali, si eliminano quelli mal posizionati e si modella la chioma affinché riceva luce in modo uniforme. Una buona impostazione iniziale riduce i problemi negli anni successivi.

Durante la potatura, è fondamentale non eccedere. Alcuni tendono a sfoltire troppo la pianta, convinti che così riceverà più luce. In realtà, eliminare più di un terzo della chioma in una sola volta può indebolire l’olivo. La pianta reagisce emettendo nuovi getti vigorosi ma poco utili, che dovranno essere rimossi nuovamente. Meglio procedere con moderazione e costanza, intervenendo ogni anno con piccoli aggiustamenti.

Quali attrezzi usare

La scelta degli attrezzi è determinante. Le forbici devono essere ben affilate per garantire tagli netti e precisi, evitando di lasciare monconi che possono diventare punti di ingresso per funghi e batteri, soprattutto in presenza di umidità. Per i rami più grossi, è preferibile utilizzare una sega a mano, effettuando il taglio leggermente inclinato per evitare ristagni d’acqua piovana sulle ferite.

Un aspetto interessante riguarda la distinzione tra i rami produttivi: i rami di un anno, detti rametti misti, sono generalmente i più fertili. Imparare a riconoscerli, con un po’ di esperienza, permette di effettuare tagli più mirati. Eliminare solo i rami vecchi o improduttivi lascia spazio a quelli giovani e promettenti, favorendo una produzione migliore.

Un dettaglio spesso sottovalutato riguarda i polloni che crescono alla base del tronco. Questi piccoli rami, che spuntano vicino al terreno, si sviluppano rapidamente ma non producono frutti. È importante rimuoverli regolarmente, altrimenti sottraggono energia preziosa alla pianta. Lo stesso discorso vale per i succhioni che crescono verticalmente all’interno della chioma: consumano risorse e creano zone d’ombra inutili.

L’importanza di osservare la pianta

Chi possiede pochi olivi può dedicare più attenzione all’osservazione dell’albero durante tutto l’anno. Può capitare di notare rami secchi o colpiti da parassiti: in questi casi, è possibile intervenire con potature mirate anche fuori stagione, limitandosi però a tagli essenziali e localizzati, senza esagerare.

Un altro consiglio prezioso, spesso tramandato dagli olivicoltori più esperti, è quello di evitare la potatura nelle giornate umide o piovose. Non solo il lavoro risulta più scomodo, ma l’umidità favorisce la comparsa di infezioni. È preferibile scegliere una giornata asciutta e, se possibile, leggermente ventilata: anche questa semplice precauzione può incidere positivamente sulla salute della pianta.

In conclusione, la potatura dell’olivo non è una scienza esatta, ma un’arte che si affina con l’osservazione e la pazienza. Ogni stagione ha il suo momento, ogni pianta le sue necessità. Sapere quando e come intervenire significa aiutare l’olivo a esprimere al meglio il suo potenziale, anno dopo anno. E se all’inizio può sembrare complicato, con un po’ di esperienza e attenzione diventa un gesto naturale e gratificante.

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